L’artista pare abbia frugato nel suo mondo dei sogni, con pennellate di colore dai movimenti toccanti in tangibili memorie.
Marina Colucci conferisce all’opera una varietà tonale che conquista, attraverso una sintesi calibrata, a tratti aggressiva, di spazio-luce-colore.
La tecnica pittorica utilizzata nella più recente produzione è l’acrilico, che nella sua immediatezza emotiva, dà testimonianza della spontaneità dell’artista.
I pensieri rappresentano in questa favola colorata forme visibili, che allo stesso tempo raccontano il proprio mondo, le aspirazioni e la spiritualità interiore.
Dal mondo circense caratteristico delle sue prime opere, clown e figuranti vari, evolve in una figura più grottesca, dinamica e “spesso acrobata”. Figuranti, ciarlatani, trapezisti, marionette, interpreti di un mondo onirico chiassoso, in perpetuo movimento, occupano, danzano e volano in uno spazio-tempo appeso.
Questa nuova visione poetica e immaginifica è caratterizzata da fili, che ci guidano e ci conducono verso una precisa missione, ciascuno la propria. (cit. dell’artista). Ognuna con proprie aspirazioni, nella filosofia dell’artista, che rende viva e prevale attraverso smaglianti colori e sprazzi prorompenti di luce.
Nelle opere in acrilico l’artista punta spesso sul movimento dei personaggi, giostrando su “chiaro-scuri”, nei quali sa dosare con perizia la pennellata, dando un “rilievo” di base.
Naturalmente la sua pittura mette in risalto la sintesi di spazio-luce-colore che i personaggi occupano, danzano, si riempiono di luce e colore e raccontano storie di grande espressione, movimento, in una esposizione coloratissima.
Lidia Silanos, critico d'arte